21 Aprile 2007

Papa Benedetto XVI a Vigevano per la Prima Visita Pastorale in Italia


La preziosa statua del Cristo Crocifisso, opera lignea del primo seicento, restaurata a regola d'arte e ripristinata all'antico splendore e conservata nella chiesa di San Giorgio in Cassolnovo, è stata scelta per essere presente sul palco in Piazza Ducale a Vigevano dove Sua Santità il Papa Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa il 21 aprile 2007.


RACCONTARE UN’EMOZIONE
Quando è cominciata a circolare la voce secondo la quale il Santo padre Benedetto XVI avrebbe compiuto una Visita Pastorale a Vigevano, un pensiero turbinava negli atri del mio cuore: convincere i Superiori che non ci sarebbe stato altro Crocifisso adatto a campeggiare sul Palco Papale se non il NOSTRO GESÙ.
E’ bastato portare una fotografi a e consigliare una visita guidata presso la Chiesa di San Giorgio da parte di una ristretta delegazione per ottenere una risposta positiva e un apprezzamento ammirato.

   

La mia gioia è stata piena e commossa quando il Papa si è posto dinnanzi a Lui col turibolo per l’incensazione.
In quel momento ho chiesto al Signore Gesù, iconograficamente rappresentato da quel bel legno scolpito, di benedire e abbracciare tutti i Casulat. Non solo i Casulat di oggi, che vivono questo nostro tempo presente confuso e ansiogeno, ma anche le generazioni che ci hanno preceduto. I cassolesi di ogni tempo che hanno piegato la schiena sulla nostra terra, che hanno impugnato vanghe e badili sudando sette camicie per un tozzo di pane. Davanti al nostro Gesù in croce, così bello, così espressivo, così grondante sangue, ho posto i desideri, le ansie, le gioie, i dolori, le preoccupazioni, le aspirazioni di tutti: giovani, anziani, famiglie e associazioni.
In quel crocifisso, su quel palco, a fianco del Papa, Vicario di Cristo, successore di Pietro, c’eravamo tutti. In quell’immagine così bella e speciale, in quel volto apollineo coi capelli d’oro, in quel corpo possente e dolorante c’era la Comunità di Cassolo.


Cassolo, paese profondamente cristiano. Cassolo, paese solidale. Cassolo, paese ricco di risorse. Quando ero bambino, in occasione del venerdi santo, mio nonno mi portava a San Giorgio per visitare il Cristo Morto. Me ne stavo a debita distanza, impressionato dal corpo grondante umori avvolto da un candido velo che lasciava intravedere la ferita del costato. Le donne che un tempo popolavano le mura antiche della Chiesa di San Giorgio mi invitavano a baciare il costato sanguinante e a strofinare sul torace e sulle braccia del Cristo il fazzoletto, perché non si poteva lasciare la Chiesa senza far benedire "i panni!". Ebbene, quel gesto, vissuto oltre la memoria, in quel pomeriggio vespertino in piazza ducale, ha assunto per me un valore simbolico: dalle sue piaghe siamo stati guariti. E mentre il Santo Padre compiva quel gesto di onore, incensando "al Signur", come confidenzialmente ogni Casulat chiama il Cristo di San Giorgio io, con gli occhi della fantasia, vedevo col Papa tutti i nostri morti. Quasi che il palco papale fosse metafora della Gerusalemme Celeste e, intorno al Cristo Immolato, Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, ho rivisto la schiera dei santi e beati cassolesi che vivono alla presenza di Colui che è principio e fine, alfa e omega che dopo aver vissuto una vita semplice: lavorando, volendosi bene, aiutandosi a vicenda, accontentandosi del necessario, hanno fatto del nostro paese un oasi di pace dove si sperimenta la gioia del donarsi vicendevolmente. E quell’immagine del nostro "Signur" a fianco del Papa, apparentemente solo, rappresenti per noi una certezza: nonostante le apparenze nessuno di noi è mai solo. Con noi c’è sempre Gesù.
E per noi Casulat un bel Gesù!

Alberto Ascani.

 

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L'attesa
 

Fervono i preparativi











Tutto è pronto

Il Papa è in Piazza Ducale a Vigevano

La Celebrazione

I "custodi" del nostro Crocifisso

 

 

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